Las herencias filosóficas de Artaud: El teatro de reanimación

Abstract

In questo lavoro di ricerca mi sono proposta di analizzare lo sviluppo e le virate del teatro dopo la rivoluzione degli anni '60. In particolare, ho analizzato il contributo teorico e estetico politico della Fura dels Baus nel periodo in cui Marcel.lí Antúnez Roca ha costituito uno degli elementi portanti di questo collettivo artistico, (tra il 1979 e il 1989), periodo in cui si realizzò la trilogia della Fura: «Accions» (1984), «Suz o Suz» (1985), «Tier Mon» (1988).

Le azioni di questo gruppo teatrale rimandano a concetti rivoluzionari dell'arte provenienti inizialmente dal teatro di strada, in cui si possono riscontrare tematiche fondamentali come la scomparsa di una gerarchia tra direttore ed attore, la manipolazione e il controllo sullo spazio dello spettatore, l'assenza di una narrazione psicologica, la partecipazione attiva del pubblico all'interno dello performance, la scomparsa di un palcoscenico.

Questa interpretazione politica del teatro, trova le sue radici nelle riflessioni e nei lavori di Antonin Artaud e del suo teatro della crudeltà, dove per crudeltà si intende vita, necessità e morte.

Da cui il teatro della crudeltà propone uno spettacolo totale e di massa in cui rimarrà esclusa la rappresentazione come mimesi e nel quale rimarrà come unica protagonista la vita stessa in quello che porta di non rappresentabile.

Per questo motivo la voce di Antonin Artaud risuona costantemente in questo lavoro di ricerca, quale riferimento necessario ed insostituibile.

D'altra parte un'arte che si fonda su una nuova percezione del corpo e dell'identità, che cerca di portare sulla scena la vita e non la sua rappresentazione, richiama altre voci oltre a quella di Artaud: dalla carne macellata di Deleuze, alla biopolitica di Foucault, al rituale sacrificale di Girard, al Butō, all'attraversamento rivoluzionario del pensiero della differenza sessuale sino a spingersi alle utopie cyborg di Donna Haraway.

During this research, I realized how much it was necessary to introduce philosophically the sexual difference, to give the fundamental coordinates and the instruments i used to approach "Fura dels Baus and Marcellì Antunez Roca" aesthetics.

As Carla Lonzi pointed out already in the 70s, the revolutionary significance of the philosophy of difference has not much to see about with the traditional aesthetics critic, which consider artists and works as analysis-objects, serving a strict interpretative structure, static and bearer of disimbodied words,enslaved to a dead symbolic order and not much effective by now.

The Fura trilogy represented for me the passport to a research work, free of the weight of a certain aesthetic philosophy, still bound to classic traditions, with not much experimentations and blocking movement of the pen and the body.

From the first meeting with Marcellì Antunez, i immediately realized having in front of me exactly what Artaud used to write, madly insisting with subjectil, primordial sacrificial violence, incredibly written from Girard, for the liberation of a total artistic gesture.

All that butcher meat of Deleuze and the incessant frantic movement of transfiguration, remind me immediately back the ancestral transforming power of the ritual connected to the roots of the earth.

And in the power of the earth did not resound only Moya,the earth of the origin of the catalan collective but also Tohoku,the earth of Hijikata, master of life and death of the Buto. For this parallelism that run in all the research between Fura and Buto it is absolutely unescapable, I do not think it is possible understand the Furero's symbolic order without investigate the philosophy and the aesthetics of the dance of darkness.

All the artistic and philosophic movements used in this thesis work from and to the body, that is the main element and heart.

The beginning point is to consider the body as an artistic privileged material, a place where everything happens and can change sign, battlefield in which is possible to act, as Foucault underlines, one of the authors who is more interested in biopolitic.