Universitat Internacional de Catalunya. Departament de Ciències Jurídiques i Polítiques
Il tema oggetto d’investigazione di questa tesi è di grande attualità, perché nel primo decennio del XXI secolo, vi è stato un cambiamento in tutte le politiche di intelligence e di sicurezza. Disgraziatamente, gli eventi terroristici che segnano questi ultimi anni hanno portato un nuovo metodo a tali politiche. In questo modo, gli stati cercano soluzioni per contrastare le conseguenze di questi atti di violenza terroristica e l'intelligence deve essere essenziale per combatterle in modo efficace e fornire i più elevati standard di sicurezza per la nostra società. L'originalità della tesi sta nel metodo che abbiamo usato al momento in cui è stata analizzata questa tematica. In questo senso le pubblicazioni che abbiamo incluso nella tesi aprono nuove linee di ricerca nel ramo dell'intelligece e sicurezza relative a discipline innovative tipo la psicologia cognitiva, le relazioni internazionali e la filosofia della decisione. Discipline con cui tradizionalmente non esisteva alcun legame, poiché normalmente l'intelligence e la sicurezza erano relegate soltanto al ramo della politica nazionale. Infine, va messa in risalto la trasversalità di questa tesi, dal momento che il tema è risalente a diversi preamboli quali: storia, economia, relazioni internazionali, scienze politiche, psicologia e filosofia. Qualsiasi studio rigoroso di questa tematica deve essere trasversale e non può essere circoscritto a solamente un àmbito disciplinare, poiché l'analisi sarebbe incompleta e di parte. Nel presente capitolo, vi proporrò un nuovo approccio metodologico al lavoro basato sulle tendenze cognitive. Sarà analizzato il funzionamento della mente umana dall’intelligence, focalizzando l’obiettivo nell’incertezza, le valutazioni del test, i giudizi sotto pressione e i limiti di tempo come possibili misure che possano aiutare a cambiare le tendenze cognitive che mettono in pericolo le analisi dell’intelligence. Lo scopo di proporre questo approccio metodologico sulle scoperte messe in evidenza nelle tre pubblicazioni facenti parte di questa tesi riassuntiva, non è altro che analizzare come la nostra psicologia mentale influenza e restringa l'analisi di intelligence. Dopo una breve introduzione a questo approccio, descriverò il tipo di ragionamento che utilizza la mente umana, in particolare quali limitazioni ha e di quali congegni si può fidare. Continuerò la mia rassegna concentrandomi su come queste caratteristiche cognitive influiscono gli analisti di intelligence date le particolari limitazioni ambientali, in particolare discutendo sulle euristiche e i pregiudizi che danno origine gli effetti collaterali sfavorevoli dei giudizi in condizioni di incertezza. La valutazione del test può essere fuorviante in modo significativo in merito a quanto già ipotizzato sul tema in questione; i pericoli di plausibilità intuitiva dei giudizi quando non si basano su fatti; e l’impatto che il tempo e la pressione hanno sull’esattezza dei risultati. Nelle osservazioni conclusive sarà introdotta la risoluzione di questa ipotesi metodologica, in quanto le teorie che sono attualmente in fase di sviluppo per correggere, ove possibile, molte delle questioni evidenziate in questo riassunto, e in particolare il concetto di tecniche di analisi strutturate (TAE) come primi tentativi di limitare il danno causato da una mentalità troppo deviata. Insieme a questo nuovo approccio, userò una metodologia comparativa e quindi includerò modelli di intelligence di altri stati, l'italiano e l’americano. Il primo, è giustificato in base al fatto che la mia permanenza dottorale è stata vissuta in varie università in Italia, fra cui una mia formazione in studi di intelligence presso l'Università della Calabria, il mio interesse è dovuto alla vicinanza e somiglianza nel tipo di cultura d’intelligence impostata in entrambi i paesi del Mediterraneo, oltre che condividere sfide comuni sulla sicurezza e propongo il raggiungimento di soluzioni congiunte. Percui, è un ambiente che conosco a fondo. Riguardo alla scelta del modello statunitense, è perché si tratta del modello d'intelligence più sviluppato ed esemplare per la maggior parte degli stati occidentali ed è quindi un punto di riferimento per tutti i ricercatori interessati al suo studio.
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